Palazzo Silvani

Sunday, September 21, 2008

MONTEACUTO VALLESE: con la famiglia



























Esattori Carisbo, condanne dopo 13 anni
Repubblica — 20 settembre 2008 pagina 7 sezione: BOLOGNA
Finalmente un punto di arrivo. Dopo tredici anni, ha avuto fine il maxi-processo sulle truffe all' esattoria della Cassa di Risparmio, la storia dei falsi verbali di riscossione compilati a tavolino per risparmiare il tempo e le spese di trasferta a caccia dei trasgressori insolventi. E, seppure dopo tredici anni, il giudice monocratico Pier Luigi Di Bari ha emesso una sentenza di condanna nei confronti di sette persone, compresi tre ex dirigenti dell' esattoria. Una pena pesante: cinque anni di reclusione, di cui tre condonati grazie all' indulto. Condannati anche quattro esattori a pene variabili tra un anno e quattro e un anno e otto mesi. Altri diciassette impiegati sono stati assolti per prescrizione dei reati. Alla fine, il pubblico ministero Antonello Gustapane, che ha rappresentato la continuità dell' accusa in questo procedimento cominciato nel 1995 e pieno di traversie, si è sentito in dovere di fare pubblici ringraziamenti al giudice Di Bari, al maresciallo Milotta della Guardia di Finanza che ha portato avanti le indagini e al viceprocuratore onorario Stefano Garuti, che al posto suo ha rappresentato l' accusa in aula. «Per la Procura è molto importante che si arrivasse a questo risultato, dopo un' inchiesta particolarmente complessa e tenuto conto dell' elevato allarme sociale dovuto al numero degli enti locali danneggiati - ha dichiarato il pm Gustapane -. E' importante anche che sia stata sancita la responsabilità non solo dei meri esecutori, ma anche dei capi dell' ufficio». Importante sancire un principio, nonostante per i sette condannati tutto si prescriverà prima dell' appello. Le lungaggini del processo sono dipese anche dal fatto che, ad un certo momento dello svolgimento, nel maggio del 2002, il giudice Franco Raffa ha prosciolto tutti gli esattori, utilizzando una rara procedura, quella di ritenere prima del dibattimento che le accuse fossero infondate. Una sentenza respinta dalla Cassazione e quindi è stato necessario ricominciare daccapo il processo, affidato e portato avanti per altri cinque anni dal giudice Di Bari. Era nata anche una seconda tranche dell' inchiesta, che vedeva imputate quasi le stesse persone, a riprova di una vicenda davvero complicata. La sentenza ha anche condannato gli imputati al risarcimento del danno in un giudizio civile, in solido con i responsabili civili Gerico e Cardine Banca, a favore delle parti lese che sono il Ministero dell' economia, l' Agenzia delle Entrate di Bologna e i comuni di Anzola, Monghidoro, Monterenzio, Ozzano e Imola. La partita è ancora aperta invece alla Corte dei Conti, che nel 2003 ha fatto esaminare dalla Finanza 108 mila cartelle della Carisbo sul servizio di riscossione dei tributi dal 1991 al 1994. - LUIGI SPEZIA

Saturday, September 20, 2008




SE NON LO SI PROVA NON SI PUO'CAPIRE

Se non si vive un'esperienza cosi' drammatica non si puo' capire
Infedele? E' un'offesa dopo tanti anni e sicuramente se lo fossi stato sarei
messo diversamente!!!!!!!!

Friday, September 19, 2008

SETTE CONDANNE E 26 ASSOLUZIONI CON DIVERSE FORMULE (ANSA) - BOLOGNA, 19 SET -
Si e' chiuso dopotredici anni, di cui tre di dibattimento,
il processo che vedeva imputati 33 esattori della Carisbo accusati di aver redatto,
neiprimi anni '90, migliaia di verbali di irreperibilita' di pignoramento falsamente negativi, danneggiando il Ministero delle Finanzee 53 Comuni nell'ambito del servizio di riscossione dei tributi che la banca bolognese svolgeva in regime di concessione perconto di questi enti. Quando scatto' l'indagine, secondo gli investigatori il meccanismo aveva fatto perdere all'erario a Bologna svariate centinaiadi miliardi di lire. Ieri il giudice monocratico di Bologna, Pierluigi di Bari, ha condannato a cinque anni di reclusione (tre deiquali condonati per l'indulto) i tre funzionari Carisbo responsabili dell'ufficio di riscossione. Quattro ufficiali di riscossione sono stati condannati (pena sospesa e non menzione) a pene che vanno da un anno e quattromesi a un anno e otto mesi. Gli altri 26 esattori sono stati assolti per prescrizione in riferimento ai verbali redatti fino al 17marzo del 1995, e perche' il fatto non sussiste per quelli compilati dopo quella data. Le condanne, in ogni caso, siprescriveranno in appello. Tutta la vicenda giudiziaria ha avuto un andamento macchinoso: l'hanno condotta in tempi e modi diversi 6-7 Pm diversi.Poi, quando il troncone principale era arrivato a processo, c'era gia' stata un'assoluzione. Il giudice unico aveva prosciolto gliimputati, perche' il fatto non sussiste, in seguito a istanze predibattimentali. Ma la Cassazione, a cui aveva fatto ricorso laProcura, aveva rimesso gli atti al Tribunale di Bologna per ricominciare il processo. Poi erano confluiti nel processo altri filonidell'inchiesta. Nel febbraio 2006 era stata respinta dal giudice una questione di legittimita' costituzionale relativa alla legge exCirielli sollevata dai difensori di tutti gli imputati (tranne uno). L'ultimo intoppo era stato quello di una udienza del filone principale saltato per il mancato deposito delle trascrizioni dellaprecedente udienza. L'indagine principale sugli esattori era cominciata nel '95 ed era stata condotta dagli uomini dellaGuardia di Finanza. ''Siamo soddisfatti per l'esito del processo perche' il giudice ha escluso il concorso tra gli esattori e nonha accettato il teorema della prova campione, valida per tutti, ma ha esaminato la situazione caso per caso'', ha spiegatol'avvocato Carlo Ugolini, difensore di quattro imputati. Il Pm Antonello Gustapane, titolare dell'inchiesta, ha voluto ringraziare ilgiudice e gli uomini della pg della Finanza per l'impegno profuso. L'avvocato dello Stato, Fausto Baldi, che rappresental'Agenzia delle Entrate, parte civile nel processo, aveva sottolineato in aula che, fatta salva la responsabilita' penale dei singoliriscossori, le azioni furono determinate anche dall'azione costante di pressione sugli esattori da parte della Carisbo. (ANSA).

Wednesday, September 17, 2008

SENTENZA OGGI 18 SETTEMBRE 2008

ASSOLTO!

Saturday, September 13, 2008

PAOLO CASAROLI....................gangster mitomane (2)
Bologna 16 dicembre 1950

In quel periodo Bologna fù funestata da diversi tragici omicidi.....
Con freddezza determinazione audacia e decisione.........................
Rapine a istituti di credito cittadini a opera dell'allora 26 enne Paolo Casaroli......
Ne combino' di "cotte e crude"....ma quello che piu' fece eco,fu' una sparatoria con la polizia.
In questa occasione Casaroli stava pranzando con la famiglia e un complice.Suonarono e ando' ad aprire.Un poliziotto rimase a piantonare l'ingresso del palazzo e l'altro chiese probabilmente di essere seguito.Il complice Romano Ranuzzi sparo' al poliziotto e lo uccise e l'altro fu' gravemente ferito da Casaroli. La gente si radunò sulla strada e il Ranuzzi ferito si tolse la vita.Casaroli fu' arrestato... La curiosità della gente lo fece diventare in breve un protagonista come capita pure oggi direi.
Poi in breve furono arrestati altri complici di minor rilievo come Ansaloni e De Lucca.
Molte le rapine come quella dealla Cassa di Risparmio di Binasco,Banco di Roma a
Genova ecc .
L'elenco delle imputazioni era lunghissimo e Casaroli fu' pure sottoposto a perizia psichiatrica dal professor Bonazzi del Poggetto perito del Tribunale.
Il Casaroli in carcere divenne interessante e "divertente" parlatore descrisse a lungo le sue vicende e progetti dell'avvenire..
Durante il processo per darsi tono si autocalalunnio' pure da prendersi altre denuncie,insomma era un narcisetto....
Si presto' per quanto sempre stentatamente anche a scrivere di sè e della sua vita...
stracciando pero' sempre o quasi tutto quello che scriveva. Avrebbe voluto portare a termine un suo sogno:furto con scasso in Vaticano ma non si sa' nulla in piu'.
Paolo Casaroli fù condannato all'ergastolo il 31 luglio 1952 ,si sposo' in carcere e fù detenuto a Portoazzurro fino al 1979 torno' poi a Bologna dove visse fino al 1993.
Abitava piu' o meno dove appunto sparo' all'agente di polizia cioè in via San Petronio Vecchio 57
(mi pare) l'ultimo civico dispari di quella che fa angolo con via Fondazza prosegue su via del Piombo.Un giorno gli notificai qualcosa da pagare,ricordo era l'ora di pranzo sicuramente prima del 1988.Un giorno piuttosto caldo umido e trovai proprio lui in persona con altri commensali all'ultimo piano di quella casa di via Fondazza 57

Wednesday, September 03, 2008

ME SON NE IN MIRASOUL
(io sono nato in Mirasole)

Il 9 maggio 1921 avviene un fatto di sangue nei bassifondi bolognesi cosi' chiamati pieni di manigoldi marrani e prostitute. In quella zona a ridosso del palazzo di Giustizia appunto ci sono tutt'ora queste viuzze Mirasole,Miramonte,Paglietta,Solferino,Tovaglie.In quell'anno ci fu un'omicidio di un maresciallo dei carabinieri tale Biraghi.Il sottufficiale fu' colpito a tradimento e fu' forse un'imprudenza aggirarsi da quelle parti da solo.Comunque fatto stà che da un'osteria avvertiti uscirono dei ceffi tra cui un certo lanciotto che mi ricorda un vino della zona di Montebudello...ottimo tra l'altro. Anche in questo caso c'è un tale soprannominato il budriese e un'altro ancora il "milanese"....Furono avvertiti e decisero dall'osteria in cui si trovavano che bisognava ammazzarlo!Nelle vicinanze
in contemporanea la Bologna bene che si stava gustando un'operetta di Strauss oppure un buon film.Poco dopo l'omicidio e il rumore dello sparo subito i gendarmi uscirono dalla postazione di zona e si attivarono per risalire agli autori tutti poi scoperti e consegnati alla giustizia.

Quella zona di Bologna la conoscevo bene,era una delle zone piu' morose dove fui pure minacciato.Sapevo benissimo chi erano i contribuenti solvibili di solito pochi e per gli strumenti che avevo scusando la retorica facevo come sempre il possibile per raggiungere il mio mandato.Piu' di una volta mi sono trovato in situazioni boccacesche dove ho sempre lasciato perdere con un'unico rimpianto perchè ne valeva la pena.............ma meglio cosi'!
Situazioni in cui trovavo addirittura la porta aperta con un solo giaciglio e dove spesso mancava pure la porta d'ingresso.E pensare che l'ufficio delle entrate mi chiede danni per situazioni del genere!Mah!
Tornando alla storia di Bologna,la mia città comunque in quella zona sono nati tutti i miei zii e mia nonna titolare di un'osteria pur avendone cinque ne adotto' uno.
Quindi le mie radici non provengono da zona signorile ma dai bassifondi evidentemente .I miei zii erano tutti ristoratori e adesso ve li dico:
Otello il mio papà con il circolo commercianti poi il Bellevue,
Mario con il bar Venezian e il Notai
Pompeo con la pizzeria in vicolo Ghirlanda
Giacomo con il ristorante Pellicano ora cinese di fronte al palazzo di Giustizia in via Garibaldi e Rodrigo il piu' noto in via della Zecca.
Come si evince da questo racconto molto abbreviato e narrato da un principiante rispetto al libro che ne porta notizia (Bologna criminale) chissà di quale Bologna faccio parte.......ma non rinnego le mie radici e non sono arrivato all'ass dal pan!!!